Pantea,
Iniziazioni e Feste della Dea
Liturgia
della Fellowship of Isis di Olivia Robertson
Parte II.
La Stella di Ishtar. Otto Feste Stagionali
L’ALBERO
DELLA VITA
Solstizio
d’Inverno. 21 - 25 Dicembre
Rituale
no. 12
L’altare
maggiore è drappeggiato con rosso ed oro. Su di esso bruciano incenso e 7
candele accese. Prima di esso, sulla sinistra, si trova un piccolo albero in un
mastello di terra per essere ripiantato con onore in 12 giorni; al centro, un
calderone con acqua ed una coppa, e a destra, una larga candela spenta
intrecciata con vischio. Vi sono candele non accese in cerchio attorno al
tempio. Il cibo e le bevande sono pronti.
ORACOLO
DELLA DEA FRIGGA
Sacerdotessa: (Invocazione)
Sacra Frigga, Dea Madre, il cui Consorte è il Dio Odino, invochiamo la Tua
benedizione sulla Tua povera terra affinché possiamo redimerla da tutti i mali
che le abbiamo inflitto in questa crudele età del ferro.
Oracolo: Siate di
buon cuore! Un’Età dello Spazio Stellare è sorta, così come predetto dai
Veggenti dell’antichità. Come immaginate, così accade. Quando temete il
Ragnarock, la generale distruzione degli Dei e degli uomini, ecco che è lì,
non per le Divinità che vivono eternamente, ma nelle vostre vite terrene.
Voi
ancora non avete idea del potere della vostra immaginazione! Immaginare è
co-creare con le Divinità. E’ attraverso la Divina Immaginazione che le
galassie sono state formate in una spirale di luce, e le stelle hanno suonato e
i pianeti hanno ruotato intorno ad esse, perché questo era ciò che era immaginato
dalle potenti Divinità delle Stelle.
E’ Mia
Volontà che i Miei figli debbano creare. Gli artisti producono opere che
mostrano la bellezza che è inerente a tutte le cose, e i filosofi attraverso la
mente creano sistemi logici di pensiero. I Maestri Costruttori producono
civilizzazioni e gli insegnanti religiosi offrono ai devoti nobili religioni.
Ma la più
grande e la più disprezzata di tutte le creazioni è la Famiglia. Menziona la
famiglia e l’intelligente, il creativo, lo spirituale, si annoiano! Essi
sentono che la Madre era la restrizione che hanno sofferto nell’utero, dalla
quale sono stati felici di sfuggire verso la splendente luce dell’incarnazione!
La Moglie suggerisce le responsabilità vincolanti della casa e dei figli che
distraggono il pellegrino nella sua ricerca dell’eternità. Infatti, ai tempi
dei Patriarchi era spesso pratica dei ricercatori della verità abbandonare la
propria case e andare nella giungla, a cercare lì l’illuminazione. Nell’Età del
ferro la strada del monaco e della monaca, dello studioso e dello scienziato
era considerato il migliore e più elevato percorso per il Paradiso. Il Paradiso
era la mente, lo spirito, l’allontanamento sia dalla terra che dalla famiglia.
Ma ora il
tempo è giunto per l’umanità, quando l’austera condizione di studente è stata
realizzata, di scoprire la Famiglia Divina. Ognuno di noi ha una Famiglia
Divina, che siano le Mie Famiglie, gli Aesir e i Vanir; la Famiglia degli Dei e
delle Dee dell’Olimpo; le Famiglie di Parvati e Lakshmi in India o i vostri
veri e propri coetanei. Le Famiglie non implicano separazione, perché tutti gli
esseri sono simili: venerando vostra madre voi onorate tutte le madri, amando
le vostre mogli e i vostri mariti voi rispettate tutti coloro che amano. Vi
prendete cura dei vostri bambini, e vi state prendendo cura dei cuccioli di
ogni creatura in tutto l’Universo. Scoprirete la vostra Famiglia Spirituale
mentre camminate sul Sentiero dei Saggi. Bevete profondamente dal Pozzo della
Saggezza, ma non ignorate gli umili, piuttosto rispettate l’amore dentro essi. Perciò,
quando trovate la Vostra Famiglia Spirituale siate particolarmente attenti a
dare ancor più amore e comprensione alle vostre relazioni terrene e ai vostri
amici! Altrimenti perderete il ponte d’arcobaleno con la vostra Famiglia
Spirituale e allontanerete i vostri amici terreni. L’Albero della Vita splende
attraverso ogni Essere e creatura. Esso splende attraverso Ponti Arcobaleno di
energia fluente, mettendo in armonia le Divinità Potentissime e il più umile
bambino, cavallo, uccello, e pianta. Il vostro pellegrinaggio vi porterà finalmente
in una spirale dalla casa terrena al Paradiso Divino. Entrambi sono Uno.
Raduno
alla porta. I celebranti includono bambini in abiti variopinti e ghirlande
rigogliose sulla testa, che portano dei doni simbolici non scartati. La
sacerdotessa con corona di stelle e abiti blu e bianchi, porta una bacchetta
magica. Il Sacerdote con un copricapo dorato e con abiti rossi, con il bastone.
La Vergine e il Giovane (Lifstrathir e Lif) in bianco.
Il
Sacerdote colpisce la terra tre volte con il bastone.
Sacerdote: Compagni
Celebranti, in questo sacro tempo del Solstizio d’Inverno siamo riuniti per
onorare l’Albero della Vita. Quando il sole appare più basso nel cielo, le
stelle brillano innanzi in tutta la loro gloria! L’Albero della Vita ha le
proprie radici nell’abisso dello spazio ed i suoi rami circondano l’Universo. I
suoi fiori sono le galassie, e le sue foglie sono tutte le anime viventi.
Sacerdotessa: L’Albero
della Vita è riflesso attorno a noi nell’Albero del Mondo, chiamato Yggdrasil
il Frassino dei nostri avi Norreni. L’Yggdrasil ha tre radici. Una è nella
profondità della terra, circondata da un serpente di fuoco. La seconda cresce
tra le quattro stelle della Croce del Sud, nel Regno di Muspell. La terza sale
da Himinbiorg, la Collina del Paradiso, tra le tre Stelle Polaris. Alla più
luminosa si trova il pozzo di Ultha. Il Ponte Arcobaleno Bifrost unisce queste
tre radici dal Nord al Sud attraverso il centro della terra. La corona dell’Yggdrasil
raggiunge le stelle di Aquila, l’aquila, il Centro Galattico.
Sacerdote: Bifrost
è anche connesso con i possenti rami dell’Albero appena esso sale attraverso i
Sette Paradisi. Le anime viaggiano sopra il Ponte Arcobaleno più in alto e più
in alto del Valhalla, dimora del coraggioso Alfheim, dove dimorano gli Elfi
Bianchi, Ereidblik il bellissimo a Glitnir, glorioso con oro e argento.
Sacerdotessa: E alla
Corona dell’Albero vi sono tre Paradisi che splendono di Luce eterna, e questi
non vengono mai a mancare né il Ponte Arcobaleno è mai interrotto verso di essi.
Sono Gimlac, Andlang e Vilblain. L’Albero è anche dentro noi stessi, poiché la
nostra spina dorsale è il tronco ed i nostri radiosi centri psichici sono i
frutti.
Sacerdote: Facciamo
una processione all’Albero che è cresciuto così meravigliosamente da un piccolo
seme sparso dalla Dea Madre.
Processione
all’altare maggiore
Celebranti: (pongono
doni dentro ed attorno all’albero con queste parole)
Io offro
questo dono a Frigga e Odino, i Donatori dei doni.
Sacerdotessa: (fa
un anello in aria con la bacchetta)
Invoco la
Dea Frigga!
Frigga,
Frigga, Frigga, Madre Terra,
Siano
benedetti i frutti del Tuo utero,
Siano
benedetti i capezzoli della Dea Vacca Audhumla
Che nutre
tutte le creature.
Fa’ che i
nostri campi aumentino e crescano rigogliosi.
La terra
fruttuosa e sana.
Con
raccolti splendenti di alberi di miglio,
Ampi
raccolti di orzo e di tutti i chicchi.
Salute a
te, Frigga, Madre di tutti noi!
Dall’oscuro
inverno fai emergere abbondanza
E
benedici tutti noi con una nobile progenie.
Sacerdote: (solleva
il bastone e fa il simbolo del fulmine)
Invoco il
Dio Odino.
Invitiamo
il Possente Padre,
Marito di
Frigga, forte a proteggere.
Padre
degli Asi e dei Vani,
Potenti e
gloriose Divinità,
Odino,
portaci sul Ponte Arcobaleno Bifrost
Fino ai
bellissimi Paradisi.
Cantiamo
le lodi di Odino il saggio.
Sacerdotessa: Sappiate
che Lifthrasir e Lif sono la Vergine ed il Giovane che si rifugiarono in mezzo
ai rami dell’Yggdrasil quando il luminoso pianeta Asgard cadde. Essi vennero
innanzi rinnovati alla nascita della Nuova era.
Sacerdotessa: (unge
le fronti della vergine e del giovane con acqua dicendo) Possa tu ricevere
l’Acqua della Vita.
Unge
quindi le fronti di tutti gli altri
Sacerdote: Compagni
Celebranti, che il Mistero Divino dell’Albero e del Pozzo siano presentati. Colpisce
due volte la terra con il bastone.
MISTERO DELL’ALBERO E DEL POZZO.
Attori:
Il Vagabondo è con un mantello nero con un cappello nero a tese larghe che
nasconde il viso. Egli tiene il bastone del pellegrino. Tre Donne (Veggenti) in
mantelli neri e visi incappucciati con i piedi nudi rannicchiate in cerchio
attorno al calderone. 7 Vergini Stellari con corone stellate e con abiti
bianchi.
Vagabondo: Logorato
e pieno di tristezza sono Io, viaggiando attraverso torrenti montani, rocce
crudeli e campi di ghiaccio. Ho abbandonato la mia amata moglie e i figli per
questo arduo pellegrinaggio, cercando la saggezza per curare i mali del genere
umano! Io mi dispero per l’umana follia. Solo i bambini sono gioiosi. Ma quando
raggiungono la maturità gli viene insegnato dell’ingiustizia passata e,
bruciando con odiosa violenza, si uniscono all’amara guerra delle loro tribù!
La bellissima terra è devastata dall’avidità umana e dall’invidia. Prevedo chiaramente
che i semi malvagi possono produrre solo una catastrofe. Sorte avversa è sulla
terra e su tutte le sue creature. Perché, anche questo albero di fronte mi
guarda malaticcio e contorto per l’inquinamento! E queste tre miserabili donne
rannicchiate sulla nuda terra, miseramente vestite, a piedi nudi, che ristoro possono
trarre da questo pozzo contaminato!
Prima
Donna: La gioia del mattino a te, buon Signore! Vorresti offrire una
moneta per una povera vecchia donna?
Vagabondo: Saluti a
te, Reverenda Madre. Ahimè, non ho monete per te. E’ brutto per te nella tua
anziana età essere ridotta ad elemosinare nel freddo inverno.
Seconda
Donna: Un felice matrimonio a te, bello straniero! Dovrò cantarti una
ballata di amanti che partono e che si incontrano nuovamente?
Vagabondo: E’
sbagliato vedere una bella donna come te ridotta a cantare ballate d’amore dal
ciglio della strada impolverato! Dovresti essere nella tua casa con un buon
marito e con dei bambini.
Terza
Donna: Saluti a te, Vagabondo malinconico! Vorresti avere una buona
fortuna? Ti dovrò leggere il palmo della mano?
Vagabondo: E’
certamente deplorevole che io veda una giovane donna che dica la fortuna ai
viaggiatori al lato della strada! Dovresti essere con tuo padre e con tua
madre, al sicuro, a casa.
Prima
Donna: Noi tre siamo Veggenti che accolgono gli stranieri agli
incroci. Abbiamo qualche piccola abilità nella divinazione. Dalle radici del
passato viene il presente. Rispondimi questo, tu con tutta la tua erudizione
libraria! Cosa daresti per salvare tutta la terra dalla distruzione?
Vagabondo: A questo
è facile rispondere! Donerei tutto ciò che ho!
Prima
Donna: Hai bisogno solo di donare la tua memoria.
Vagabondo: La mia
memoria! E’ un ricco archivio. Ricordo mia moglie e i bambini che tanto a lungo
hanno atteso il mio ritorno. Tuttavia i miei stessi pensieri mi ingannano. E’
una memoria accanita delle passate ingiurie che causa guerre crudeli. Prendete
la mia se potete!
Prima
Donna: Bevi quest’acqua.
Offre al
Vagabondo acqua da bere. Egli la beve.
Vagabondo: Molto
strano e meraviglioso! Sono felice per la prima volta da tanti anni! Mi sento
come se fossi un bambino quando per la prima volta vidi un cavallo pascolare in
una palude, il suo mantello chiazzato dal sole attraverso gli alberi frondosi.
Seconda
Donna: Il compito non è completato. Tu sei gioioso. Altri rimangono
infelici. Per trasformare il mondo devi rinunciare a tutto il potere e
all’autorità!
Vagabondo: Ma era
mia intenzione tornare ai miei compagni nutrito con la saggezza di governare
bene e di insegnare la verità! Però, quando così tanti che hanno cercato di
cambiare il mondo attraverso la volontà e l’intelletto e hanno fallito, come
potrei io avere successo? Io voglio rinunciare al mio potere, se potete,
prendetelo.
La
seconda Donna bagna le punte delle dita del Vagabondo in acqua.
Vagabondo: Cos’è
questa forza che impregna i miei arti e nutre il mio essere con gloria? Inutili
sono le deliberazioni e gli editti di governanti ed insegnanti! Brillo come il
sole e quindi potrei risvegliare il sole in tutti così le persone potrebbero
governare ed insegnare a loro stesse!
Terza
Donna: Il compito non è ancora completo. La tua mente rischiarata
prevede una terribile condanna per far precipitare la terra, come una
necessaria conseguenza di semi folli e malvagi. Abbandonerai la tua visione
presbite e tutte le facoltà della tua mente?
Vagabondo: Questo
potrebbe essere la mia morte, perché io dimoro nella mia mente: è il mio
paradiso. Però visto che una preveggenza mi mostra solo l’inevitabile
catastrofe, devo abbandonare ciò a cui do maggior valore. Prendete la mia
mente, se potete!
La terza
Donna unge con acqua la testa e la fronte del Vagabondo
Musica:
la musica Valhallah di Wagner è adatta.
Vagabondo: Oh
meraviglia! Sto sulla Collina di Himmelbiorg alla Stella del Polo! Sotto di me
c’è la Sorgente di Urtha, e sopra di me si propagano i rami radiosi
dell’Yggdrasil! Luminosi sono i frutti dell’Immortalità, le mele dorate di
Iduna. Ora sento l’Albero dentro al mio essere. Il suo fuoco sale dentro alla
mia spina dorsale e i rami si propagano ovunque nel mio corpo. I suoi frutti risplendono
dentro di me e raggi d’amore si propagano dal mio cuore. Con la luce stellare
sulla mia fronte posso veramente vedere dentro le menti di tutte le creature, e
una corona di stelle attorno alla mia testa mi conferisce la saggezza degli
Dei.
Prima
Donna: Guarda dentro al Pozzo e guarda te stesso.
Vagabondo: (guarda
nel calderone) Ricordo me stesso. Sono il Dio Odino!
Prima Donna: Dici la
verità. Tu sei Odino il Vagabondo Che dopo la distruzione dello sfortunato
pianeta Asgard vagabondò per le stelle cercando la saggezza.
Seconda
Donna: Tu sei Odino del Ponte Arcobaleno. Tu trasporti le anime ai sette Paradisi sul Tuo magico cavallo
Sleipnir, e procuri loro l’estasi attraverso bellissime visioni!
Terza
Donna: Tu sei Odino il Signore Costruttore delle Sale dei Paradisi.
Ciò che è immaginato dalla divinità deve essere rappresentato attraverso tutte
le sfere. Quelli che lavorano con Te aiutano a portare il paradiso sulla terra,
perché ciò che è perfettamente disegnato deve necessariamente essere
manifestato. Questo è il Volere delle Madri che vorrebbero che i loro
discendenti creassero nuovi nobili mondi ovunque nell’Universo.
Le tre
Donne si alzano e gettano indietro i cappucci.
Vagabondo: Chi
siete Voi che vi innalzate tra le stelle, il Pozzo della Verità ai vostri
piedi?
Prima
Donna: Noi siamo le Norne che determinano il destino di tutte le
creature. Il mio Nome è Urtha, che è il Fato.
Seconda
Donna: Noi siamo le Norne che portano progenie ad ogni creatura, rinnovando
sempre la vita. Il mio Nome è Verthandi, che è l’Essere.
Terza
Donna: Noi siamo le Norne che nutrono l’Albero della Vita con le Acque
dell’Ispirazione. Il mio Nome è Skulda, che è la Necessità. Odino, ritorna da
Frigga e dai Tuoi figli, gli Asi e i Vani, illumina le Divinità; e porta con Te
i doni di saggezza, estasi ed ispirazione alla mente umana, affinchè il male
sia trasformato in bene, l’odio in amore, e la paura in speranza!
Vagabondo: Possa il
Volere Divino essere attuato! Che le Sette Vergini della Grande Orsa intreccino
i raggi stellari di armonia, spargendo questi doni sulla terra!
Danza
delle Vergini Stellari. La Musica di Sibelius è adatta.
Fine del Mistero
Sacerdote: (batte
la terra con il bastone)
Compagni
Celebranti, meditiamo sul Mistero dell’Albero e del Pozzo.
Sacerdotessa:
Mettiamoci in tranquillità e con occhi chiusi viaggiamo sul Ponte Arcobaleno
verso il quinto Paradiso… Il Paradiso Gimlae resterà quando sia i Paradisi più
bassi che la terra non ci saranno più, e il buono e il giusto lo abiteranno per
sempre. Così parlò la Profetessa Volva: “Io so dove si trova un Salone più
luminoso della luce del sole, meglio dell’oro, nel Luogo-della-Fiamma, Gimlae:
eserciti di giusti lo erediteranno, e vivranno eternamente nella gioia.” ***
Meditazione
Raggi di
comprensione, gioia e speranza sono inviati. Potrebbe essere donato un oracolo.
Resoconti.
Sacerdote: Al
Solstizio d’Inverno la vita è rinnovata come il sole si rafforza nel proprio
andamento. Che Lifthrasir e Lif accendano la Fiamma Solare!
Battere
tre volte a terra col bastone.
Lif da a
Lifthrasir una candela accesa e tiene la candela centrale mentre lei la
accende. Entrambi uniscono le punte delle dita sopra la fiamma e si baciano. I
presenti accendono candele dalla fiamma centrale.
Sacerdotessa:
Allietiamoci! Una nuova Era è nata!
I
presenti tengono le mani in cerchio e girano tre volte in tondo seguendo il
percorso del sole.
Sacerdotessa: Che i
bambini presentino la Danza di Elfi, fate, gnomi e troll!
Danza dei
bambini. Pier Gynt, Grieg, è attinente. Danza collettiva e canto. I doni sono
presentati. Vino aromatizzato caldo e succo di frutta e cibo stagionale sono
gustati. Sacerdote e Sacerdotessa ringraziano Frigga e Odino e fanno uscire i
presenti benedicendoli.
Fonti: “The
Prose Edda”, Snorri Sturluson, traduzione a cura Jean J. Young, University
of California Press, Berkeley, 1973. “Gods & Myths of Northern Europe”,
H. R. Ellis Davidson, Penguin Books, New York, 1964. “The Libretto of the
Ring Cycle”, Wilhelm Richard Wagner, originariamente pubblicato tra 1854 e
1874. “Star Names, Their Lore and Meaning", Richard Hinckley Allen,
pubblicato la prima volta da G. S. Stechert, 1899, ristampa Dover Publications,
New York, 1963.
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