"Grazie a Te nostra Sacra Madre Iside per il tuo Amore, Bellezza e Verità che ci circondano ora e sempre. "

venerdì 4 aprile 2014

L'albero della vita

Pantea, Iniziazioni e Feste della Dea
Liturgia della Fellowship of Isis di Olivia Robertson
Parte II. La Stella di Ishtar. Otto Feste Stagionali

L’ALBERO DELLA VITA

Solstizio d’Inverno. 21 - 25 Dicembre
Rituale no. 12

L’altare maggiore è drappeggiato con rosso ed oro. Su di esso bruciano incenso e 7 candele accese. Prima di esso, sulla sinistra, si trova un piccolo albero in un mastello di terra per essere ripiantato con onore in 12 giorni; al centro, un calderone con acqua ed una coppa, e a destra, una larga candela spenta intrecciata con vischio. Vi sono candele non accese in cerchio attorno al tempio. Il cibo e le bevande sono pronti.


ORACOLO DELLA DEA FRIGGA

Sacerdotessa: (Invocazione) Sacra Frigga, Dea Madre, il cui Consorte è il Dio Odino, invochiamo la Tua benedizione sulla Tua povera terra affinché possiamo redimerla da tutti i mali che le abbiamo inflitto in questa crudele età del ferro.

Oracolo: Siate di buon cuore! Un’Età dello Spazio Stellare è sorta, così come predetto dai Veggenti dell’antichità. Come immaginate, così accade. Quando temete il Ragnarock, la generale distruzione degli Dei e degli uomini, ecco che è lì, non per le Divinità che vivono eternamente, ma nelle vostre vite terrene.
Voi ancora non avete idea del potere della vostra immaginazione! Immaginare è co-creare con le Divinità. E’ attraverso la Divina Immaginazione che le galassie sono state formate in una spirale di luce, e le stelle hanno suonato e i pianeti hanno ruotato intorno ad esse, perché questo era ciò che era immaginato dalle potenti Divinità delle Stelle.
E’ Mia Volontà che i Miei figli debbano creare. Gli artisti producono opere che mostrano la bellezza che è inerente a tutte le cose, e i filosofi attraverso la mente creano sistemi logici di pensiero. I Maestri Costruttori producono civilizzazioni e gli insegnanti religiosi offrono ai devoti nobili religioni.
Ma la più grande e la più disprezzata di tutte le creazioni è la Famiglia. Menziona la famiglia e l’intelligente, il creativo, lo spirituale, si annoiano! Essi sentono che la Madre era la restrizione che hanno sofferto nell’utero, dalla quale sono stati felici di sfuggire verso la splendente luce dell’incarnazione! La Moglie suggerisce le responsabilità vincolanti della casa e dei figli che distraggono il pellegrino nella sua ricerca dell’eternità. Infatti, ai tempi dei Patriarchi era spesso pratica dei ricercatori della verità abbandonare la propria case e andare nella giungla, a cercare lì l’illuminazione. Nell’Età del ferro la strada del monaco e della monaca, dello studioso e dello scienziato era considerato il migliore e più elevato percorso per il Paradiso. Il Paradiso era la mente, lo spirito, l’allontanamento sia dalla terra che dalla famiglia.
Ma ora il tempo è giunto per l’umanità, quando l’austera condizione di studente è stata realizzata, di scoprire la Famiglia Divina. Ognuno di noi ha una Famiglia Divina, che siano le Mie Famiglie, gli Aesir e i Vanir; la Famiglia degli Dei e delle Dee dell’Olimpo; le Famiglie di Parvati e Lakshmi in India o i vostri veri e propri coetanei. Le Famiglie non implicano separazione, perché tutti gli esseri sono simili: venerando vostra madre voi onorate tutte le madri, amando le vostre mogli e i vostri mariti voi rispettate tutti coloro che amano. Vi prendete cura dei vostri bambini, e vi state prendendo cura dei cuccioli di ogni creatura in tutto l’Universo. Scoprirete la vostra Famiglia Spirituale mentre camminate sul Sentiero dei Saggi. Bevete profondamente dal Pozzo della Saggezza, ma non ignorate gli umili, piuttosto rispettate l’amore dentro essi. Perciò, quando trovate la Vostra Famiglia Spirituale siate particolarmente attenti a dare ancor più amore e comprensione alle vostre relazioni terrene e ai vostri amici! Altrimenti perderete il ponte d’arcobaleno con la vostra Famiglia Spirituale e allontanerete i vostri amici terreni. L’Albero della Vita splende attraverso ogni Essere e creatura. Esso splende attraverso Ponti Arcobaleno di energia fluente, mettendo in armonia le Divinità Potentissime e il più umile bambino, cavallo, uccello, e pianta. Il vostro pellegrinaggio vi porterà finalmente in una spirale dalla casa terrena al Paradiso Divino. Entrambi sono Uno.

Raduno alla porta. I celebranti includono bambini in abiti variopinti e ghirlande rigogliose sulla testa, che portano dei doni simbolici non scartati. La sacerdotessa con corona di stelle e abiti blu e bianchi, porta una bacchetta magica. Il Sacerdote con un copricapo dorato e con abiti rossi, con il bastone. La Vergine e il Giovane (Lifstrathir e Lif) in bianco.
Il Sacerdote colpisce la terra tre volte con il bastone.

Sacerdote: Compagni Celebranti, in questo sacro tempo del Solstizio d’Inverno siamo riuniti per onorare l’Albero della Vita. Quando il sole appare più basso nel cielo, le stelle brillano innanzi in tutta la loro gloria! L’Albero della Vita ha le proprie radici nell’abisso dello spazio ed i suoi rami circondano l’Universo. I suoi fiori sono le galassie, e le sue foglie sono tutte le anime viventi.

Sacerdotessa: L’Albero della Vita è riflesso attorno a noi nell’Albero del Mondo, chiamato Yggdrasil il Frassino dei nostri avi Norreni. L’Yggdrasil ha tre radici. Una è nella profondità della terra, circondata da un serpente di fuoco. La seconda cresce tra le quattro stelle della Croce del Sud, nel Regno di Muspell. La terza sale da Himinbiorg, la Collina del Paradiso, tra le tre Stelle Polaris. Alla più luminosa si trova il pozzo di Ultha. Il Ponte Arcobaleno Bifrost unisce queste tre radici dal Nord al Sud attraverso il centro della terra. La corona dell’Yggdrasil raggiunge le stelle di Aquila, l’aquila, il Centro Galattico.

Sacerdote: Bifrost è anche connesso con i possenti rami dell’Albero appena esso sale attraverso i Sette Paradisi. Le anime viaggiano sopra il Ponte Arcobaleno più in alto e più in alto del Valhalla, dimora del coraggioso Alfheim, dove dimorano gli Elfi Bianchi, Ereidblik il bellissimo a Glitnir, glorioso con oro e argento.

Sacerdotessa: E alla Corona dell’Albero vi sono tre Paradisi che splendono di Luce eterna, e questi non vengono mai a mancare né il Ponte Arcobaleno è mai interrotto verso di essi. Sono Gimlac, Andlang e Vilblain. L’Albero è anche dentro noi stessi, poiché la nostra spina dorsale è il tronco ed i nostri radiosi centri psichici sono i frutti.

Sacerdote: Facciamo una processione all’Albero che è cresciuto così meravigliosamente da un piccolo seme sparso dalla Dea Madre.

Processione all’altare maggiore

Celebranti: (pongono doni dentro ed attorno all’albero con queste parole)
Io offro questo dono a Frigga e Odino, i Donatori dei doni.

Sacerdotessa: (fa un anello in aria con la bacchetta)
Invoco la Dea Frigga!
Frigga, Frigga, Frigga, Madre Terra,
Siano benedetti i frutti del Tuo utero,
Siano benedetti i capezzoli della Dea Vacca Audhumla
Che nutre tutte le creature.
Fa’ che i nostri campi aumentino e crescano rigogliosi.
La terra fruttuosa e sana.
Con raccolti splendenti di alberi di miglio,
Ampi raccolti di orzo e di tutti i chicchi.
Salute a te, Frigga, Madre di tutti noi!
Dall’oscuro inverno fai emergere abbondanza
E benedici tutti noi con una nobile progenie.

Sacerdote: (solleva il bastone e fa il simbolo del fulmine)
Invoco il Dio Odino.
Invitiamo il Possente Padre,
Marito di Frigga, forte a proteggere.
Padre degli Asi e dei Vani,
Potenti e gloriose Divinità,
Odino, portaci sul Ponte Arcobaleno Bifrost
Fino ai bellissimi Paradisi.
Cantiamo le lodi di Odino il saggio.

Sacerdotessa: Sappiate che Lifthrasir e Lif sono la Vergine ed il Giovane che si rifugiarono in mezzo ai rami dell’Yggdrasil quando il luminoso pianeta Asgard cadde. Essi vennero innanzi rinnovati alla nascita della Nuova era.

Sacerdotessa: (unge le fronti della vergine e del giovane con acqua dicendo) Possa tu ricevere l’Acqua della Vita.
Unge quindi le fronti di tutti gli altri

Sacerdote: Compagni Celebranti, che il Mistero Divino dell’Albero e del Pozzo siano presentati. Colpisce due volte la terra con il bastone.

MISTERO DELL’ALBERO E DEL POZZO.

Attori: Il Vagabondo è con un mantello nero con un cappello nero a tese larghe che nasconde il viso. Egli tiene il bastone del pellegrino. Tre Donne (Veggenti) in mantelli neri e visi incappucciati con i piedi nudi rannicchiate in cerchio attorno al calderone. 7 Vergini Stellari con corone stellate e con abiti bianchi.

Vagabondo: Logorato e pieno di tristezza sono Io, viaggiando attraverso torrenti montani, rocce crudeli e campi di ghiaccio. Ho abbandonato la mia amata moglie e i figli per questo arduo pellegrinaggio, cercando la saggezza per curare i mali del genere umano! Io mi dispero per l’umana follia. Solo i bambini sono gioiosi. Ma quando raggiungono la maturità gli viene insegnato dell’ingiustizia passata e, bruciando con odiosa violenza, si uniscono all’amara guerra delle loro tribù! La bellissima terra è devastata dall’avidità umana e dall’invidia. Prevedo chiaramente che i semi malvagi possono produrre solo una catastrofe. Sorte avversa è sulla terra e su tutte le sue creature. Perché, anche questo albero di fronte mi guarda malaticcio e contorto per l’inquinamento! E queste tre miserabili donne rannicchiate sulla nuda terra, miseramente vestite, a piedi nudi, che ristoro possono trarre da questo pozzo contaminato!

Prima Donna: La gioia del mattino a te, buon Signore! Vorresti offrire una moneta per una povera vecchia donna?

Vagabondo: Saluti a te, Reverenda Madre. Ahimè, non ho monete per te. E’ brutto per te nella tua anziana età essere ridotta ad elemosinare nel freddo inverno.

Seconda Donna: Un felice matrimonio a te, bello straniero! Dovrò cantarti una ballata di amanti che partono e che si incontrano nuovamente?

Vagabondo: E’ sbagliato vedere una bella donna come te ridotta a cantare ballate d’amore dal ciglio della strada impolverato! Dovresti essere nella tua casa con un buon marito e con dei bambini.

Terza Donna: Saluti a te, Vagabondo malinconico! Vorresti avere una buona fortuna? Ti dovrò leggere il palmo della mano?

Vagabondo: E’ certamente deplorevole che io veda una giovane donna che dica la fortuna ai viaggiatori al lato della strada! Dovresti essere con tuo padre e con tua madre, al sicuro, a casa.

Prima Donna: Noi tre siamo Veggenti che accolgono gli stranieri agli incroci. Abbiamo qualche piccola abilità nella divinazione. Dalle radici del passato viene il presente. Rispondimi questo, tu con tutta la tua erudizione libraria! Cosa daresti per salvare tutta la terra dalla distruzione?

Vagabondo: A questo è facile rispondere! Donerei tutto ciò che ho!

Prima Donna: Hai bisogno solo di donare la tua memoria.

Vagabondo: La mia memoria! E’ un ricco archivio. Ricordo mia moglie e i bambini che tanto a lungo hanno atteso il mio ritorno. Tuttavia i miei stessi pensieri mi ingannano. E’ una memoria accanita delle passate ingiurie che causa guerre crudeli. Prendete la mia se potete!

Prima Donna: Bevi quest’acqua.

Offre al Vagabondo acqua da bere. Egli la beve.

Vagabondo: Molto strano e meraviglioso! Sono felice per la prima volta da tanti anni! Mi sento come se fossi un bambino quando per la prima volta vidi un cavallo pascolare in una palude, il suo mantello chiazzato dal sole attraverso gli alberi frondosi.

Seconda Donna: Il compito non è completato. Tu sei gioioso. Altri rimangono infelici. Per trasformare il mondo devi rinunciare a tutto il potere e all’autorità!

Vagabondo: Ma era mia intenzione tornare ai miei compagni nutrito con la saggezza di governare bene e di insegnare la verità! Però, quando così tanti che hanno cercato di cambiare il mondo attraverso la volontà e l’intelletto e hanno fallito, come potrei io avere successo? Io voglio rinunciare al mio potere, se potete, prendetelo.

La seconda Donna bagna le punte delle dita del Vagabondo in acqua.

Vagabondo: Cos’è questa forza che impregna i miei arti e nutre il mio essere con gloria? Inutili sono le deliberazioni e gli editti di governanti ed insegnanti! Brillo come il sole e quindi potrei risvegliare il sole in tutti così le persone potrebbero governare ed insegnare a loro stesse!

Terza Donna: Il compito non è ancora completo. La tua mente rischiarata prevede una terribile condanna per far precipitare la terra, come una necessaria conseguenza di semi folli e malvagi. Abbandonerai la tua visione presbite e tutte le facoltà della tua mente?

Vagabondo: Questo potrebbe essere la mia morte, perché io dimoro nella mia mente: è il mio paradiso. Però visto che una preveggenza mi mostra solo l’inevitabile catastrofe, devo abbandonare ciò a cui do maggior valore. Prendete la mia mente, se potete!

La terza Donna unge con acqua la testa e la fronte del Vagabondo

Musica: la musica Valhallah di Wagner è adatta.

Vagabondo: Oh meraviglia! Sto sulla Collina di Himmelbiorg alla Stella del Polo! Sotto di me c’è la Sorgente di Urtha, e sopra di me si propagano i rami radiosi dell’Yggdrasil! Luminosi sono i frutti dell’Immortalità, le mele dorate di Iduna. Ora sento l’Albero dentro al mio essere. Il suo fuoco sale dentro alla mia spina dorsale e i rami si propagano ovunque nel mio corpo. I suoi frutti risplendono dentro di me e raggi d’amore si propagano dal mio cuore. Con la luce stellare sulla mia fronte posso veramente vedere dentro le menti di tutte le creature, e una corona di stelle attorno alla mia testa mi conferisce la saggezza degli Dei.

Prima Donna: Guarda dentro al Pozzo e guarda te stesso.

Vagabondo: (guarda nel calderone) Ricordo me stesso. Sono il Dio Odino!

Prima Donna: Dici la verità. Tu sei Odino il Vagabondo Che dopo la distruzione dello sfortunato pianeta Asgard vagabondò per le stelle cercando la saggezza.

Seconda Donna: Tu sei Odino del Ponte Arcobaleno. Tu trasporti le anime  ai sette Paradisi sul Tuo magico cavallo Sleipnir, e procuri loro l’estasi attraverso bellissime visioni!

Terza Donna: Tu sei Odino il Signore Costruttore delle Sale dei Paradisi. Ciò che è immaginato dalla divinità deve essere rappresentato attraverso tutte le sfere. Quelli che lavorano con Te aiutano a portare il paradiso sulla terra, perché ciò che è perfettamente disegnato deve necessariamente essere manifestato. Questo è il Volere delle Madri che vorrebbero che i loro discendenti creassero nuovi nobili mondi ovunque nell’Universo.

Le tre Donne si alzano e gettano indietro i cappucci.

Vagabondo: Chi siete Voi che vi innalzate tra le stelle, il Pozzo della Verità ai vostri piedi?

Prima Donna: Noi siamo le Norne che determinano il destino di tutte le creature. Il mio Nome è Urtha, che è il Fato.

Seconda Donna: Noi siamo le Norne che portano progenie ad ogni creatura, rinnovando sempre la vita. Il mio Nome è Verthandi, che è l’Essere.

Terza Donna: Noi siamo le Norne che nutrono l’Albero della Vita con le Acque dell’Ispirazione. Il mio Nome è Skulda, che è la Necessità. Odino, ritorna da Frigga e dai Tuoi figli, gli Asi e i Vani, illumina le Divinità; e porta con Te i doni di saggezza, estasi ed ispirazione alla mente umana, affinchè il male sia trasformato in bene, l’odio in amore, e la paura in speranza!

Vagabondo: Possa il Volere Divino essere attuato! Che le Sette Vergini della Grande Orsa intreccino i raggi stellari di armonia, spargendo questi doni sulla terra!

Danza delle Vergini Stellari. La Musica di Sibelius è adatta.

Fine del Mistero


Sacerdote: (batte la terra con il bastone)
Compagni Celebranti, meditiamo sul Mistero dell’Albero e del Pozzo.

Sacerdotessa: Mettiamoci in tranquillità e con occhi chiusi viaggiamo sul Ponte Arcobaleno verso il quinto Paradiso… Il Paradiso Gimlae resterà quando sia i Paradisi più bassi che la terra non ci saranno più, e il buono e il giusto lo abiteranno per sempre. Così parlò la Profetessa Volva: “Io so dove si trova un Salone più luminoso della luce del sole, meglio dell’oro, nel Luogo-della-Fiamma, Gimlae: eserciti di giusti lo erediteranno, e vivranno eternamente nella gioia.” ***

Meditazione
Raggi di comprensione, gioia e speranza sono inviati. Potrebbe essere donato un oracolo. Resoconti.

Sacerdote: Al Solstizio d’Inverno la vita è rinnovata come il sole si rafforza nel proprio andamento. Che Lifthrasir e Lif accendano la Fiamma Solare!
Battere tre volte a terra col bastone.

Lif da a Lifthrasir una candela accesa e tiene la candela centrale mentre lei la accende. Entrambi uniscono le punte delle dita sopra la fiamma e si baciano. I presenti accendono candele dalla fiamma centrale.

Sacerdotessa: Allietiamoci! Una nuova Era è nata!

I presenti tengono le mani in cerchio e girano tre volte in tondo seguendo il percorso del sole.

Sacerdotessa: Che i bambini presentino la Danza di Elfi, fate, gnomi e troll!

Danza dei bambini. Pier Gynt, Grieg, è attinente. Danza collettiva e canto. I doni sono presentati. Vino aromatizzato caldo e succo di frutta e cibo stagionale sono gustati. Sacerdote e Sacerdotessa ringraziano Frigga e Odino e fanno uscire i presenti benedicendoli.


Fonti: “The Prose Edda”, Snorri Sturluson, traduzione a cura Jean J. Young, University of California Press, Berkeley, 1973. “Gods & Myths of Northern Europe”, H. R. Ellis Davidson, Penguin Books, New York, 1964. “The Libretto of the Ring Cycle”, Wilhelm Richard Wagner, originariamente pubblicato tra 1854 e 1874. “Star Names, Their Lore and Meaning", Richard Hinckley Allen, pubblicato la prima volta da G. S. Stechert, 1899, ristampa Dover Publications, New York, 1963.



Nessun commento:

Posta un commento